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La scienziata Amalia Ercoli Finzi è diventata Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Prima donna a laurearsi in Ingegneria Aeronautica in Italia, è considerata una delle maggiori esperte di ingegneria aerospaziale e ha dedicato gran parte della sua vita a studiare le comete, contribuendo alla riuscita della celebre missione Rosetta.
È stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a insignirla del riconoscimento di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica, destinato a coloro che nel corso della vita abbiano avuto particolari meriti nei confronti della Nazione. «Rappresenta un modello, non solo per le nostre studentesse nelle discipline STEM, ma per tutte le donne e gli uomini che trovano in lei una straordinaria fonte di ispirazione», si legge sul sito del Politecnico di Milano, dove la scienziata originaria di Gallarate, dopo essersi laureata, ha insegnato per molti anni meccanica orbitale e con cui tuttora continua a collaborare.
Con dodici anni di intenso lavoro, nella celebre missione Rosetta la Ercoli Finzi ha svolto il ruolo di Principal Investigator del trapano montato sulla sonda Philae per perforare la superficie di una cometa raggiunta e fornire campioni del terreno da analizzare. La missione, partita nel lontano 2004, si è conclusa con esito positivo il 30 settembre 2016.
Nel 1961 Amalia Ercoli Finzi è stata, al Politecnico di Milano, la prima donna laureata con lode in Ingegneria. Da allora, ha collezionato diversi primati e così oggi – dopo aver collaborato con la Nasa, con le agenzie spaziali europea e italiana, dopo la missione Rosetta, sonda arrivata su una cometa dopo dieci anni di viaggio con una precisione di calcolo impressionante.
“Alle bimbe regalate bambole e meccano, così sono diventata la signora delle comete”Amalia Ercoli-Finzi: “Alle bimbe regalate bambole e meccano, è indispensabile renderle coscienti fin da piccole delle loro possibilità, non sminuire i loro talenti. Così sono diventata la signora delle comete” aveva dichiarato tempo fa in un’intervista alla Repubblica. “Vanno aboliti tutti gli stereotipi di genere, si deve iniziare da lì. Le famiglie hanno un compito importante in questo senso, devono capire che sostenendo le ragazze nelle loro aspirazioni possono fare la loro felicità”. E fa un appello alle ragazze: “Studiate ingegneria, non è solo da uomini”.
Dal 2018 un asteroide porta il suo nome, segno del riconoscimento dell’Unione Astronomica Internazionale per il lavoro svolto per la comunità scientifica internazionale nel campo della meccanica del volo spaziale e della progettazione di missioni spaziali.