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All’età di sette anni, secondo un rapporto del think tank di economia internazionale dell’OCSE e riportato dalla BBC, i bambini si trovano già ad affrontare i limiti delle loro aspirazioni future nel lavoro. Andreas Schleicher, direttore dell’OCSE per l’istruzione, afferma che “il talento viene sprecato” a causa di stereotipi radicati sul background sociale e il genere. Meglio intervenire entro i 17 anni. 


 Gli stereotipi sono barriere alla mobilità sociale

Schleicher sostiene che i bambini iniziano a fare supposizioni su quale tipo di persone opteranno per diversi tipi di lavoro mentre sono ancora alla scuola elementare. Piccoli cambiamenti avvengono solo entro i 17 anni, dice il rapporto prodotto congiuntamente dall’OCSE e da Education and Employers.

Non si può essere ciò che non si vede. Non stiamo dicendo che i bambini di sette anni devono scegliere la loro carriera, ma dobbiamo lottare per mantenere aperti i loro orizzonti”, sostiene Schleicher. “È una questione di giustizia sociale e di buon senso affrontare gli stereotipi radicati il più presto possibile o saranno molto difficili da scardinare in seguito” aggiunge Schleicher.

 

 

I giovani hanno bisogno di sentire parlare di una più ampia gamma di voci, immaginare diversi posti di lavoro e datori di lavoro, dice lo studio, vedere una possibile nuova direzione e ascoltare role model. Gli adolescenti a cui viene mostrato il mondo del lavoro da un role model sono più motivati ad ottenere risultati migliori. I datori di lavoro e le persone con esperienza diretta in diversi settori industriali sembrano fornire influenze più “autentiche” sui giovani, dicono i ricercatori.


Le influenze più comuni sono altrimenti quelle che ritrovano nella cerchia famigliare, i lavori che vedono nei media e il tipo di lavoro che vedono più probabile per le persone del loro genere e background, piuttosto che riflettere il vero potenziale e le capacità. 


I ragazzi delle  famiglie più ricche si aspettano più facilmente di diventare avvocati o manager, mentre le ragazze provenienti da ambienti svantaggiati si aspettano di diventare parrucchiere o di lavorare nei negozi. “Troppo spesso le ambizioni dei giovani sono limitate da un senso innato di ciò che le persone del loro background possono aspirare di realizzare e di ciò che è invece fuori portata. Prima le aspirazioni dei bambini vengono nutrite e fatte crescere, meglio è” conclude.

 

 


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