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Irma Testa
Contro chi pensa che il pugilato sia solo maschile

«Entri sul ring e sei pugile, ma sotto guantoni e caschetto rimani quello che sei. È proprio attraverso il pugilato che sono diventata donna. Adesso anche i miei amici hanno capito che la boxe non è un sport solo maschile ma, soprattutto, che una donna può raggiungere risultati alla pari degli uomini»

A parlare è Irma Testa, campionessa italiana di pugilato e oggi, ai lettori di InspirinGirls, raccontiamo la sua storia.

21 anni, di Torre Annunziata, è salita sul ring la prima volta a 10 anni seguendo le orme dei fratelli maggiori. L’incontro con i guantoni, in quella palestra Boxe Vesuviana, è stato un colpo di fulmine. Da allora ha vinto un incontro dopo l’altro: il bronzo europeo in Polonia nel 2012, la medaglia d’argento all’Unione Europea nel giugno 2013 e il primo mondiale Juniores in Bulgaria pochi mesi dopo. Nel 2014 l’argento mondiale della categoria Youth e l’oro europeo nei 54 kg ad Assisi. Poi le olimpiadi giovanili in Cina, i mondiali femminili Juniores a Taiwan e Rio de Janeiro nel 2016.

Oggi Irma è considerata la pugile under 20 più forte del mondo. Un percorso d’oro il suo, nel vero senso della parola, ma per affrontarlo ha dovuto superare tante difficoltà, prime fra tutte i pregiudizi di chi non credeva che una ragazza avrebbe potuto farcela. «Sei femmina, vai a fare l’uncinetto», le dicevano appena aveva cominciato ad allernarsi.

E invece la boxe è sempre stato tutto per lei, tanto da darle la carica per sbaragliare qualunque avversario.
«L’unico problema – racconta – sono i pregiudizi di chi rimane schematico e continua a vedere il pugilato come uno sport prettamente maschile. Io invece credo che la boxe, così come moltissimi sport, sia estremamente femminile. La parola donna è sinonimo di grinta, coraggio, determinazione, caparbietà: tutti aggettivi che anche il pugilato fa suoi e che noi donne possediamo naturalmente, perché tutti i giorni siamo abituate ad affrontare sacrifici e difficoltà, ad essere mogli e madri allo stesso tempo, ad essere atlete senza sottovalutare altri aspetti della vita, ad essere brave senza farci condizionare». Ha ragione: le sue motivazioni non fanno una grinza e anzi ci emozionano.

Negli ultimi vent’anni il pugilato ha fatto passi da gigante nel settore femminile: Maria Moroni è stata la prima pugile italiana a salire sul ring nel 2011, la boxe femminile è arrivata ai mondiali per la prima volta solo nel 2012. Ma già nel 2017, in Italia, le tesserate federali erano 4887, contro le 298 del 2016 e le 120 del 2013.

Adesso Irma si prepara per i prossimi appuntamenti: gli Europei under 22, i Giochi del Mediterraneo, ma anche la maturità, «in una crescita che mentale più che fisica, per raggiungere il top della forma al momento giusto».


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