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Le ragazze, nelle scuole femminili, sviluppano tanta fiducia in se stesse quanto i ragazzi: insomma, la differenza di autostima non è innata, ma frutto dell’ambiente culturale.
Uno studio australiano ha mostrato che l’autostima delle ragazze nelle scuole miste tende a scendere al di sotto di quella dei ragazzi intorno ai nove anni, e il divario non si chiude finché non sono cresciute. Ma ha fatto emergere anche un gruppo in controtendenza: le ragazze nelle scuole femminili.
La ricerca non ha rilevato differenze significative nella fiducia tra ragazze e ragazzi che frequentano scuole medie divise per genere: “questo è importante perché mostra che il gap di autostima non è innato, ma si crea culturalmente attraverso la socializzazione e quindi si può lavorare per ridurlo“, ha detto l’autrice principale, Terry Fitzsimmons dell’AIBE Centre for Gender Equality in the Workplace della University of Queensland.
“Molte problematiche di fiducia e sicurezza in se stesse, che possono sorgere sul posto di lavoro, sono legate alla socializzazione, a casa e a scuola. La mancanza di autostima può essere originata dalla convinzione che alcuni ruoli siano assunti soltanto dagli uomini. Quando poi queste percezioni si consolidano, diventano davvero difficili da estirpare”.
La ricerca ha poi sottolineato che uno dei fattori chiave per preservare la fiducia in se stesse delle ragazze nelle scuole femminili è probabilmente riconducibile ai riferimenti ed esempi più frequentemente proposti di altre ragazze e donne in posizioni di leadership. “In una scuola femminile, le ragazze non sono intimidite all’idea di impegnarsi e andare bene in matematica, scienza, fisica, materie che qualcuno considera più prevalentemente maschili. E le ragazze più timide riescono a partecipare meglio in una classe femminile e possono così dare il meglio”.