
Samantha Cristoforetti, la prima donna europea Comandante della Stazione Spaziale Internazionale, risponde […] Leggi tutto
A sei anni i bimbi classificano le professioni come maschili o femminili. A 13 anni, in molti, spengono la luce dei loro sogni sulla base di stereotipi di genere. Del resto, il 57% dei docenti e il 51% dei genitori ammettono di avere stereotipi di genere inconsapevoli. Per cercare di vincere questi pregiudizi, l’associazione che si occupa di parità di genere Valore D – con Eni e Intesa Sanpaolo – ieri a Milano ha presentato il progetto “Inspiring Girls” che in tre anni coinvolgerà 200 scuole e 25 mila alunni italiani. «Gli stereotipi e le autolimitazioni delle ragazze frenano le loro ambizioni e l’autostima, con questo progetto – spiega Sandra Mori, presidente di Valore D, durante la tavola rotonda moderata del vicedirettore del Corriere Daniele Manca – vogliamo testimoniarlo facendo incontrare gli alunni con donne da prendere a modello impegnate nelle più diverse professioni». Per la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli «abbiamo bisogno di talenti femminili, di rompere gli stereotipi. Anche il ministero è impegnato a dare gli strumenti perché le ragazze conoscano le opportunità che possono avere».